mercoledì 1 settembre 2010

Salutando Ikondo

Il sole sta per calare ad Ikondo, e con dispiacere prepariamo la valigia per continuare l'avventura... prossima tappa: Bomalang'ombe - Iringa - Mikumi Park.

Grazie di cuore ai ragazzi del Cefa, siete spettacolari!
Ale, Fabri, Marti, Dani, Silvia

Ponte di bambù

Ieri sera ci è stato svelato dove Silvia (la volontaria) va sovente a liberare i suoi pensieri dal trambusto e dallo stress della vita cittadina di Ikondo: il Ponte di bambù.

IKONDO STAFF









Silvia, Ivano, Ivana

A Ikondo siamo arrivate il 25 agosto, accolte dalla scoppiettante energia di Silvia, Ivano e Ivana che ci hanno accompagnate in questi giorni. La struttura del Cefa è molto accogliente e negli anni si è ampliata con nuovi edifici. Attualmente, oltre alle strutture di accoglienza per gli ospiti e gli uffici ci sono: un oleificio, un'officina, una falegnameria, una sartoria e una maglieria. Lungo il corso del fiume è stata costruita la centrale idroelettrica, che permette di fornire energia elettrica alla maggior parte dei quartieri del villaggio.











L'ufficio, l'abitazione principale (cucina, soggiorno), la zona notte.










L'oleificio, la segheria e la sartoria

Least but not last...

Mama Meki e Mkoche, la nostra cuoca e il nostro mitico AUTISTA!

Regalini...

Grazie ai contatti della Silvia, siamo riusciti a recuperare quattro palloni di cuoio semi-PROFESSIONALI da calcio. Uno di questi è già stato donato all'Ikondo F.C. in occasione della vittoria di domenica (vedi post).
Il secondo, dopo numerosi solleciti è stato donato oggi pomeriggio con cerimonia ufficiale alla scuola primaria di Ikondo.
In seguito le foto celebrative dell'evento (reporter: Martina Doppio)


Silvia e il Preside


Wazungu (i bianchi)


La felicità negli occhi dei ragazzi della II media

Njombe...



Njombe è stata la prima tappa del nostro viaggio, e il posto in cui Fabri e Ale si sono fermati 5 giorni per eseguire alcuni lavori di manutenzione alla latteria (Kiwanda Cha Maziwa= fabbrica del latte). La latteria di Njombe ha iniziato a produrre formaggi nell'Aprile 2005, attualmente produce caciotte, provoloni, mozzarelle fresche e da pizza, spalmabili e a volte anche hemmetal. Oltre ai formaggi c'è un vasto mercato di yogurt e soprattutto latte pastorizzato destinato alle scuole e agli ospedali della zona. E' una delle poche realtà di questo tipo che è riuscita a mantenersi nel tempo tanto da essere conosciuta in tutto il paese. Lo scorso Ottobre il presidente della Tanzania in persona è venuto a visitare il progetto. Per il futuro sono previsti incrementi nella produzione.




Baba Camillo



Baba Camillo è un padre missionario che ha dato la sua vita per gli orfanelli di Kipengere. E' stato proprio lui che nei primi Anni 80 ha contattato il Cefa per avviare progetti di sviluppo sostenibile in Tanzania. Il primo progetto (un mangimificio) ha avuto luogo a Matembwe, dove andremo domani, successivamente Camillo ha aperto un orfanotrofio in questo piccolo paradiso negli altipiani sud della Tanzania, a ben 2200 metri di altezza. Kipengere infatti è uno dei pochissimi posti in cui è possibile avere acqua potabile direttamente dalle sorgenti. Per questo motivo Baba ha fondato un'industria di imbottigliamento acqua (in swahili: magi), scelta coraggiosa se si pensa che gran parte delle fonti qui è sotto il controllo delle multinazionali, Coca Cola in primis.


negli asili di ikondo...









Qualche momento negli asili e qualche piccolo inconveniente!
In questi giorni abbiamo fatto lavorare i bambini con diverse tecniche: pennarelli, colori a cera, colori a matita, tempere e gessetti. Fin dal primo momento abbiamo notato la difficoltà di molti nel disegnare, e spesso l'incapacità di riportare su un foglio quello che vedono o immaginano

domenica 29 agosto 2010

Domenica bestiale!


Fotografo ufficiale dell'evento: Doppio Martina

Anche qui la domenica non e' domenica senza la messa, il mega pranzo e la partita di calcio...

IKONDO vs IDETE : 3 A ZERO!!

con invasione di campo multipla da parte di uomini, donne, bambini e animali. Ringraziamo il capitano e suonatore di tamburo in chiesa Mr. Samson Apollo (a breve una sezione a parte sui nomi assurdi del luogo).


Super pasta all'avocado+salsiccia di Boma: RICETTA TOP SECRET!




I fedeli si uniscono in preghiera per la partita della prossima settimana!

avventure...

... e fu cosi' che in un sabato mattina senza particolari programmi (gli asili sono chiusi) si decide di andare con Ivana (il servizio civile qui ad Ikondo che ci affianca nelle visite degli asili) a cercare il meraviglioso e chiacchierato INTAGLIATORE del luogo, stanziato molto al di la' di ikondo, nel villaggio di Idete. Per le prossime settimane partira' qui ad Ikondo un corso per intagliatori che vede gia' 17 iscritti, la visita era per accertarsi che fosse tutto a posto e per prendere gli ultimi accordi. Questo mestiere, cosi' come l'arte di intrecciare i cestini, si sta perdendo con le ultime generazioni di artigiani. L'idea di Ivano e Silvia, i volontari del Cefa, e' quella di recuperare questi mestieri e farli conoscere ai giovani in modo che possano diventare attivita' redditizie.
Partiamo quindi con il gippone Cefa io, silvia, dani, ivana, eda (la segretaria) e il mitico Coche, l'autista/guardiano/tuttofare detto anche il TanzaNano (per questo guida con un cuscino per rialzarsi un po'). Dopo una mezz'ora passiamo il confine di Ikondo, e di li' a poco il ponte in cemento che dalla provincia di Njombe segna il passaggio a quella di Mufindi. Sara' il primo di mooolti altri ponti dato che quello che doveva essere un ordinario sabato mattina di li' a poco si e' trasformato in un vero e proprio viaggio all'avventura in terre da tutti sconosciute!
La vegetazione inizia a farsi sempre piu' fitta, i campi coltivati lasciano spazio alle acacie e le strade diventano sempre piu' strette, ai ponti di cemento si sostituiscono quelli di tronchi, tronchetti per finire in specie di stuzzicadenti che per pura magia non si rompono al nostro passaggio e che di volta in volta bisogna sistemare. Sono gia' passate due ore quando arriviamo a Idete, siamo stanchi morti, senza acqua ne' cibo, il sole scotta e la jeep ha bisogno di acqua nel radiatore. Chiediamo informazioni su dove si trovi la casa di questo intagliatore e un ragazzo si offre di accompagnarci.
Dopo un'altra mezz'ora buona, stanchi morti dalle buche della strada, vediamo una figura in bicicletta che viene verso di noi: e' lui! Capelli rasta e perline colorate, occhiali da sole, cappellino alla moda, t-shirt e jeans!! Avra' sui 30 anni e ha imparato ad intagliare a Dar es Salaam, probabilmente anche la moda rasta l'ha appresa li'! Stava venendo ad ikondo con la bici carica di cibo, pompa, camere d'aria e ovviamente... i suoi lavori, quanto ci avrebbe messo in bici?? 8 ore??
Decidiamo di andare da lui per ristorarci qualche minuto. Questo uomo abita al confine ultimo del villaggio, in una tipica capanna di fango e bambu'con la moglie e due bambine praticamente dentro un campo di pannocchie secche! La moglie e le bimbe lavorano i campi, lui e' l'artista... tanto che prima di partire possiamo assistere allo spettacolo di burattini piu' assurdo che abbiamo mai visto!



Ikondo e' alla fine del mondo, non credevamo esistessero posti ancora piu' imboscati di questo!

giovedì 26 agosto 2010

Ikondo...la fine del mondo!

Dopo un non facile viaggio in auto lungo la strada dissestata di buche e generosa in polvere durato circa cinque ore, siamo arrivate a Ikondo, un villaggio con circa quattromila abitanti situato a 1400 metri di altitudine sugli altipiani a sud del paese.
Qui siamo stati accolti da Ivano e Silvia, volontari del Cefa, e da Ivana che sta svolgendo qui il servizio civile internazionale. Nel corso degli anni si sono susseguiti numerosi volontari del Cefa che hanno lavorato per poter sviluppare dei progetti di sviluppo sostenibile che spaziano dagli allacciamenti di corrente elettrica e acqua, alla costruzione di cinque asili sparsi lungo tutto il vasto territorio su cui si estende il villaggio. Attualmente sono attivi anche un laboratorio di sartoria, una falegnameria e una biblioteca,ma si sta gia' pensando a come mettere in atto i progetti futuri che potrebbero riguardare la produzione di miele, la salvaguardia delle specie vegetali autoctone e l'ampliamento della portata della centrale idroelettrica n modo da poter servire tutte le abitazioni. L'obiettivo primario rimane pero' quello di riuscire a sistemare la strada che porta a Ikondo. Questo permetterebbe cosi' di uscire dall'isolamento per avviare scambi commerciali con il resto della provincia di Njombe.
Nei prossimi giorni ci rimboccheremo le maniche con i bimbi degli asili (vedi sezione progetto arte ad Ikondo).
Alla prossima







martedì 24 agosto 2010

primi consigli di sopravvivenza...

Se doveste mai andare in Tanzania, per poi magari prendere un autobus alla stazione di Dar (Es-Salaam) NON PROVATE MAI A:

- parcheggiare a caso in mezzo alla ressa di persone-autobus in partenza:

potrebbe succedere che una calca di omaccioni con camicia bianca circondi il vostro veicolo con sguardo minaccioso, per poi iniziare ad urlarvi "in ogni modo, cose che non te capissi!" (cit. Dani)

- affidare le chiavi all'autista e aspettarne in macchina il suo ritorno

potreste trovarvi nella necessita' di muovere il veicolo che blocca l'intero traffico della capitale, potrebbe quindi arrivare un rappresentante dell'ordine locale (lo riconoscete: baschetto blu e divisa kakhi) che indisturbato inizia a smanettare nella parte bassa anteriore del vostro veicolo

- provare a risolvere la situazione interagendo con codesti individui:

loro le cose le risolvono alla vecchia: staccandovi direttamente la targa e mimando in modo esplicito e teatrale (tra le mille risate dei presenti) l'eventualita' di manette!

(a cura di fabbri, dani e marti)

Se doveste prendere un autobus di linea dalla stazione di Dar RICORDATE di:

- viaggiare con scellini tanzaniani e NON con somme ingenti di EURO o DOLLARI: non ci compri nemmeno una banana

- far la pipi' prima, non bere nel tragitto e preventivamente non fare colazione: il bagno non esiste, e le fermate sono quasi nulle (ricordiamo la durata del viaggio: 11 ORE)

- affidarsi alla serafica tranquillita' dei tanzaniani che imperturbabili affidano la loro vita nelle mani di presunti piloti dal piede davvero pesante

- il costo del viaggio comprende una tipica bevanda tanzaniana: Coca cola, e altrettanto comune merendino: muffin

(a cura di ale e silvia)



Per il resto: IT'S OK! siamo vivi ma felicemente abbrustoliti :P



posizione attuale: Njombe Internet point

meta futura: Ikondo!!

giovedì 19 agosto 2010

Malaria!?

Nonostante l'OTTIMA organizzazione di qualsiasi scambio, trasporto e granello di sabbia che incontreremo nelle prossime settimane (grazie Silvia!) resta ancora un'inquietante incognita, una decisione che ogni singola persona deve prendere per sè:
"malaria sì!? malaria no!?"

La profilassi antimalarica, a differenza delle vaccinazioni del caso, non è obbligatoria ed essendo una profilassi non assicura nemmeno una copertura totale contro la pericolosa zanzara anofele. Cosa fare? Cosa NON fare? Dal tramonto del sole ogni creatura a sangue caldo diventa preda facile... occorrerebbe rintanarsi in casa al calar della notte, o vagare avvolti da multistrati di vestiti bagnati nei repellenti? O improvvisarsi discoteca ambulante, e girare rappando come dei gangsta tenendo al posto del ghetto blaster una graticola per insetti dalla luce viola???
Molte possibilità per atrettanti rischi...

Alcuni impavidi dalla scorza dura scelsero la via naturale, in questo caso rapperentata da litrate di AUTAN per zanze "tropicali" (l'aggettivo caraibico e la grafica tranquillizzante della confezione rendono simpatico solo in apparenza questo temibile liquido chimico!). In alternativa se si abita a Schio e lim. la scelta cade spontaneamente campanilistica su Autan SELLA -> così feroce e mefitico che oltre alle zanzare, nessun altro essere animato ti si avvicina, la Silvia conferma.

Altri, meno coraggiosi e dalle tendenze ipocondriache misero i propri corpi nelle mani della scienza, che si sa è sempre divisa in correnti diverse.
La corrente conservator-creazionista della comitiva decise per il Lariam, simpatico e comodo pastiglione mono-settimanale che come unico effetto collaterale può provocare VISIONI, ALLUCINAZIONI E DELIRIO comprovati da decennali anni di commercio. Che dire, buona fortuna Ale!
La corrente innovativa, radical chic e spendacciona opta per il Malarone, pastiglia piatta dal colore rosato e dal grande valore pecuniario, che assunta una volta al dì (preferibilmente con drink a basso contenuto calorico) assicura il mantenimento della sanità mentale ma la perdita ingente di cash.
Vi terremo informati su eventuali sviluppi...

venerdì 13 agosto 2010

Inizio

Questo blog nasce per raccontare un viaggio.

Il nostro percorso ha inizio nelle popolose terre del Nord est italiano e ci condurrà nel profondo del continente africano. La nostra meta è la Tanzania.

Siamo un gruppo di 5 persone con passati diversi alle spalle, ma unite dalla voglia di vivere 3 settimane di avventura tra le strade, le sterrate, i viottoli e i sentieri di questo magnifico paese.

Asante sana significa GRAZIE MILLE in lingua Swahili. Per noi questa sarà la prima parola da imparare, e l'ultima da dimenticare.

I preparativi fervono, la partenza è vicina... a presto!